martedì 2 aprile 2013

La marcia su Sunderland di Di Canio

"Non posso rispondere ogni due settimane, ogni due mesi, ogni dieci mesi alle stesse domande. Siamo in una squadra di calcio, non in Parlamento. Io non sono un politico, parlerò solo di calcio".

Separare calcio e politica.
Perchè Paolo Di Canio è un personaggio che va ben oltre il saluto romano all'Olimpico e l'aquila imperiale tatuata sulla schiena:
  • Paolo Di Canio è il campione di fair play che al 90°, sul punteggio di 1-1, ha fermato il gioco invece di segnare un facile gol da tre punti con il portiere avversario a terra.
  • Paolo Di Canio è un campione, punto. Un ex-calciatore con un palmares internazionale invidiabile, nonchè bandiera del West Ham, club che lo ha inserito nell'11 più forte di sempre.
  • Paolo Di Canio ha dimostrato di valere anche come allenatore. Ha vinto la League Two al primo anno con lo Swindon Town e l'anno dopo ha portato la squadra ai vertici della League One, fino al giorno delle dimissioni. La sua ex-squadra, dopo il suo abbandono, è in crisi.
  • Paolo Di Canio crede nel lavoro e nella passione per il calcio...cosa non consueta in uno sport che ruota attorno ai soldi: a gennaio si era offerto di sopperire alla mancanza di liquidità societaria pagando lui stesso i calciatori affinché restassero allo Swindon.
Ora che Paolo Di Canio è il nuovo allenatore del Sunderland, la domanda non deve essere "ma è fascista?" (come si sta facendo su tutti i media, inglesi ed italiani), ma "è adeguato per allenare i Black Cats?". Un discorso di capacità, a prescindere dalla fede politica.
Negli ultimi due anni il "mad italian" si è lanciato in una nuova avventura da allenatore, ottenendo fino ad oggi ottimi risultati grazie ad una squadra capace di mettere in mostra un più che discreto gioco. Uno di quei personaggi senza peli sulla lingua, che non conosce l'aziendalismo nè il compromesso: ciò che serve per spronare una squadra a secco di vittorie dal 19 gennaio, ad un solo punto dalla zona retrocessione nonostante una rosa che sarebbe riduttivo definire dignitosa.
Basandoci sull'esperienza-Swindon, il modulo dovrebbe essere un 4-4-2 fondato su due pilastri: solidità e sovrapposizioni degli esterni, per attaccare gli spazi. Nonostante l'imprevedibilità del personaggio, in immagine è riportata una prima bozza di formazione di questo nuovo Sunderland.

L'allenatore italiano in Premier League è certamente una scommessa, ma l'ambiente in quel di Sunderland necessita di nuovi stimoli ed un bagno di umiltà, per cui l'italiano può essere l'uomo giusto.
Per adesso Di Canio si è presentato con la sua filosofia "lavoro, lavoro, lavoro, lavoro, lavoro. Che non significa correre 5 ore al giorno, ma essere concentrati per 24".
Il prossimo ostacolo lungo la via dei Black Cats sarà il calendario: le prossime gare saranno contro Chelsea, Newcastle ed Everton. Di Canio dice che riusciranno a salvarsi...io gli credo. Voi?


Giuseppe Brigante

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