martedì 28 gennaio 2014

10 maggio 1998, Salernitana-Venezia 0-0. Quarantamila spettatori accolgono il ritorno in Serie A dei granata dopo 50 anni. Ad assistere al tripudio dalla tribuna c'è già il primo acquisto del presidente Aliberti per la A, quel 22enne Rigobert Song che segnerà il primo gol nella stagione della A, per poi passare al Liverpool dopo solo un mese. La "meteora" Song è solo il primo tassello di una squadra costruita sul potenziale, in cui si nascondono alcuni tra i protagonisti del successivo decennio del calcio italiano.

venerdì 24 gennaio 2014


Agazzi; Brivio, Canini, Astori, Zappacosta; Montolivo, Lazzari, Bonaventura; Pazzini, Bianchi, Zaza (panchina: Consigli, Natali, Bellini, Guarente, Baselli, Padoin, Gabbiadini). Un ipotetico 4-3-3 che potrebbe senza problemi ottenere piazzamenti di alta classifica in Serie A, tutto rigorosamente made in Zingonia. Occhio lungo e radici ben ferme sul territorio, questi gli elementi che rendono l'Atalanta da sempre una delle migliori scuole calcio del mondo: la fabbrica del calcio italiano.

mercoledì 22 gennaio 2014

 
Quarti di finale di Coppa Italia, Milan-Udinese 1-2 a San Siro. Soltanto la vincente di Fiorentina-Siena separa i friulani dalla finale di coppa, che garantisce l'accesso all'Europa League. Potrebbe essere ancora Euro-Udinese, nonostante una classifica critica come non mai in campionato, con la squadra bianconera ai margini della zona-salvezza.
Negli ultimi anni, l'Udinese ha accumulato avventure europee deludenti, con sconfitte ai preliminari ed eliminazioni talvolta soprendenti in Europa League. Quest'anno la disfatta nei play-off contro lo Slovan Liberec, avversario sulla carta più che abbordabile, ma capace di sbancare Udine con un largo 1-3. Effetti disastrosi sul ranking europeo dell'Italia, su cui pesa il fardello dei soli 2,5 punti della squadra di Guidolin.
Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. La stagione europea passata era terminata con quattro sconfitte consecutive nella fase a gironi di Europa League, rispettivamente contro Young Boys, Anzhi e Liverpool. Ed anche qui, il peso sul ranking nazionale.

Cosa ne sarebbe stato del ranking europeo senza l'Udinese?
Sommando i dati ottenuti anno per anno, si ottiene:
Ranking attuale: 63,105
Ranking senza Udinese: 66,649

Un guadagno di efficienza oltre 3,5 punti, che senz'altro faciliterebbe il percorso di riavvicinamento al 3° posto in graduatoria che vale i 4 piazzamenti in Champions, ma che soprattutto permetterebbe all'Italia di mantenere l'attuale 4° posto: se la stagione finisse con i ranking attuali infatti, anche il Portogallo riuscirebbe a superare l'Italia nella graduatoria relativa alla prossima stagione. Senza le campagne europee dell'Udinese, questo non sarebbe potuto accadere.


Giuseppe Brigante

martedì 21 gennaio 2014

"Ѐ più soddisfacente costruire piuttosto che distruggere. Per distruggere devi usare le maniere forti: e io sono un uomo di pace"
Il Foggia di Zeman non è solo una squadra, ma un vero e proprio manifesto di un modo di pensare il calcio. Un manipolo di talenti raccolti tra le serie minori riesce ad impensierire le grandi d'Italia giocando un calcio dinamico e bello da vedere, costruito sulla fatica dei gradoni e delle corse tra i boschi. È il punto più alto della parabola del 4-3-3 del tecnico boemo, che ancora oggi fa discutere gli amanti del pallone.

venerdì 17 gennaio 2014

Nel 2005, per la prima volta nella storia, una città italiana vanta la presenza di un club in massima serie per calcio, basket, volley e rugby. La città del record non è una metropoli, come ci si potrebbe aspettare, ma Treviso. Soli 82.000 abitanti, ma una tradizione sportiva di livello assoluto.
A meno di dieci anni, dell'impero trevigiano resta solo il rugby: il declino inizia proprio dal calcio, con i biancocelesti esclusi dai campionati professionistici nel 2009 per irregolarità finanziarie (ed oggi ancora relegati in Promozione veneta); seguono a ruota i fallimenti delle storiche società Sisley Volley e Benetton Basket. La fine di pezzo di storia dello sport tricolore.

martedì 14 gennaio 2014

 
Vi siete mai chiesti cosa sarebbe successo alla vostra squadra avesse trattenuto il suo gioello in rampa di lancio per qualche stagione in più?
La maggior parte dei talenti del calcio nostrano proviene dal florido bacino delle provinciali, per poi migrare verso palcoscenici importanti in cerca di trofei e stipendi milionari. Panchina, gavetta e retrocessioni: questi i primi passi degli enfant prodige del pallone, all'opera ogni domenica tra gli stadi di provincia della nostra penisola. Talvolta però, una nidiata di calciatori in erba particolarmente interessanti si ritrova a giocare per gli stessi colori, contemporaneamente, nel momento sbagliato della propria carriera: Lodi dietro Di Natale e Rocchi, un tridente da sogno per il 2009, da retrocessione soltanto qualche anno prima.

Saranno squadroni è un viaggio nella borghesia del calcio italiano, alla scoperta di alcune delle squadre più promettenti, che con i loro talenti hanno costruito i successi...di altri club.

Cinque storie di provincia accompagneranno il mese di gennaio del blog: ogni martedì e venerdì, a partire da venerdì 17.
Palla al centro e buona lettura!


Archivio "Saranno squadroni":
#01 - Treviso 2005/06 
#02 - Foggia 1991/92 
#03 - Atalanta 2003/04
#04 - Salernitana 1998/99
#05 - il numero conclusivo di Saranno Squadroni in uscita il 31 gennaio!

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