sabato 6 giugno 2015

LAVAGNA TATTICA, Tutti pazzi per Sarri (con video-analisi)

“Se mi fa rabbia essere il meno pagato? Io sono figlio di operai e quello che prendo basta e avanza. Mi pagano per fare una cosa che avrei fatto la sera, dopo il lavoro e gratis. Sono fortunato”.
Ai nastri di partenza con il suo Empoli rodato e low-cost, ad agosto tutti lo davano per spacciato: Maurizio Sarri invece ha insegnato calcio alle big d'Italia, imponendosi come personaggio rivelazione dell'ultima serie A.


Il miracolo Empoli è un virus nel sistema del calcio moderno: tra presidenti milionari frettolosi e allenatori aspiranti Guardiola, in un mondo che ha dimenticato cosa siano la pazienza e la gavetta, i toscani hanno sorpreso tutti con una squadra affiatata costruita negli anni dal vivaio e dalle serie minori.
L’Empoli di oggi, come una fenice, è rinato dalle proprie ceneri: play-out di Serie B 2012, c’è il bomber Paolucci sul dischetto del rigore contro il portiere empolese Dossena. Un gol spedirebbe l’Empoli in Serie C, ma Dossena vola sul palo destro e sancisce la retrocessione del Vicenza (poi ripescato).
Ad un passo dal baratro della Serie C, l’Empoli affida la panchina a Maurizio Sarri, uno che pochi anni prima si divideva tra il campo e il lavoro in banca. La formazione del primo 4-3-1-2 di Sarri è: Bassi - Hysaj Tonelli Regini Laurini – Moro Valdifiori Croce(Signorelli) – Saponara(Pucciarelli) - Tavano Maccarone(Mchelidze). Praticamente la stessa squadra capace di vincere 4-2 contro il Napoli di Benitez 3 anni dopo.


COME GIOCA L'EMPOLI DI SARRI

Molte neopromosse, intimorite dal gap tecnico, si presentano alla Serie A lunghiproponendo un calcio rinunciatario, fatto di catenaccio, corsa e lanci lunghi. L’Empoli di Sarri non è una provinciale come tante, ma si presenta a testa alta al cospetto delle grandi d’Italia, che sfida con un approccio tattico propositivo. Ex-post, una scommessa vinta.

COSTRUZIONE DI GIOCO
La manovra dell’Empoli parte dal basso, con il giro palla tra difensori e portiere volto ad attirare il pressing avversario e poi allargare il gioco verso i centrocampisti. Questi indirizzano il gioco sulle fasce per allargare la marcatura avversaria e liberare il campo per l'inventiva di Valdifiori.
Ruolo chiave è svolto dal regista Valdifiori, scoperto a 28 anni dalla nazionale italiana grazie alla sua ultima stagione a Empoli: è il cervello del gioco, come un quarterback di football americano, che riceve il passaggio di scarico e imposta in profondità per avviare l’azione offensiva.


MANOVRA OFFENSIVA
Se da un lato l’Empoli ha ammaliato l’Italia con il possesso palla, va sottolineato come i toscani abbiano concluso come 5° peggior attacco della categoria, con molte delle reti arrivate da calci piazzati.
Questo è dovuto alle caratteristiche della squadra che, mancando dell’atletismo di un giocatore capace di ribaltare le azioni in velocità e creare superiorità numerica in contropiede, è stata plasmata per giocare un calcio rapido, con passaggi corti e distanze ravvicinate dei reparti, ma anche una larga dose di sacrificio.
Attraverso schemi di gioco codificati, le punte si trovano molto spesso ad allargarsi sulle corsie, lasciando spazio centralmente per gli inserimenti dei compagni ma anche tanto spazio da coprire tra palla e porta.


SOLIDITA’ DIFENSIVA
Uno dei tasselli più importanti del miracolo Empoli è racchiuso nel successo difensivo della squadra. Nell'Empoli anche gli attaccanti pressano alto, per evitare un’impostazione limpida da parte dei difensori avversari. In questo modo, chi gioca contro gli azzurri è spesso forzato a lanci lunghi o a ricezioni complesse.
Se la linea Hysaj-Rugani-Tonelli-MarioRui è riuscita a fermare fior di campioni, è perché il reparto si muove come un orologio svizzero. La corretta applicazione degli schemi difensivi e dell’elastico è facilitata dal mantenimento dell’ossatura della squadra nel corso degli anni, con giocatori abituati a giocare insieme fin dal primo Empoli di Sarri.

SARRI A NAPOLI: PROFETA IN PATRIA?

Maurizio Sarri in questi giorni sembra aver firmato un accordo per sostituire Rafa Benitez alla guida del Napoli. Guai però a pensare che il modello Empoli sia replicabile in un batter d’occhio, che il nuovo tecnico possa essere il deus ex machina capace di riscattare da solo una stagione storta.
Il calcio di Sarri necessita di umiltà e applicazione, di giocatori disposti a recepire e mettersi a disposizione di un calcio organizzato, lontano dall’anarchia a cui spesso sono abituati i grandi giocatori (o presunti tali).
L’organizzazione difensiva del tecnico toscano potrebbe rappresentare uno dei cambiamenti più importanti per il Napoli che verrà: la difesa azzurra è spesso stata al centro delle critiche del pubblico, ma il materiale per trasformare un colabrodo in un fortino ci sono tutti. Il giovane stopper francese Koulibali, tatticamente grezzo ma fisicamente dominante, potrebbe migliorare molto, specialmente se affiancato ad un calciatore “mentalmente” solido come Tonelli, calciatore rivelazione dell’Empoli indicato dai media come potenziale rinforzo del Napoli.
A Napoli, Sarri troverà Higuain. Uno dei migliori centravanti al mondo, ma molto diverso dagli attaccanti dell’Empoli, e per questa ragione un rebus. Il rapporto Sarri-Pipita rappresenta la principale incognita della prossima stagione: un attaccante come Higuain avrebbe bisogno di tempo (e tanta volontà di rimettersi in gioco) per adattarsi a giocare al servizio del collettivo come il Maccarone di Empoli, ma al tempo stesso allontanare Higuain dallo specchio della porta significherebbe non utilizzare un asset chiave. Il successo o il fallimento del progetto Sarri-Napoli passano da questo interrogativo: Higuain si adeguerà al calcio di Sarri? Oppure, Sarri si adeguerà al calcio di Higuain? La carriera dell’allenatore “toscano nato a Napoli” insegna: il nemico è la fretta.

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